Libro “Bosco 23 – Hai mai incontrato Ofeliah Kru?”

Ho scritto un libro, scritto per me, per chi ancora non ha trovato il suo sentiero, per chi vuole scoprire la natura, quella fuori e quella dentro di sé.

Si intitola ↟ Bosco 23. Hai mai incontrato Ofeliah Kru? ↟

Sinossi

Non riuscire a prendere la penna in mano è l’incubo peggiore di ogni scrittore: è quanto accade ad Harnosci, che del suo particolare nome ha fatto un punto di forza, ma che non riesce a liberarsi dalla necessità di vivere emozioni forti ed estreme, al limite del rischio. Priva di stimoli adrenalinici, la sua vena creativa sembra essersi prosciugata. Per questo il suo editore e amico, Thomas, lo spinge ad affrontare il Sentiero 23, un cammino tra Toscana ed Emilia Romagna, fatto di tracciati dolci e privi di adrenaliniche sorprese. L’imprevisto arriva invece sotto forma di un incontro strambo, che sembra mettere alla prova ogni credenza di Harnosci. Percorrendo il Sentiero 23, tra lupi, cipressi, labirinti di rose e cervi imponenti, Harnosci scoprirà che cosa significa davvero vivere la natura e, soprattutto, ascoltare chi si è davvero.

Perché ho scritto questo libro?

Il primo lockdown, l’idea da sempre di voler scrivere un racconto, la paura di farlo. Con la penna in mano come se fosse una spada, o forse come una vanga intenta a scavare sotto la superficie, cercando il coraggio di scrivere un libro, alla fine ho scritto un libro. Iniziato allora, finito poi, alla ribalta adesso.

Bosco 23. Hai mai incontrato Ofeliah Kru? non è solo un libro; è il frutto di un viaggio interiore. Nato dalla pratica involontaria (e un po’ rivisitata) della journal therapy, rappresenta un approccio alla scrittura consapevole che combina l’esplorazione di sé, l’espressione delle emozioni e lo sviluppo delle risorse interiori, facilitati dal contatto con la natura.

Un libro iniziatico che segna la partenza per un viaggio non verso una meta ma verso se stessi, passando attraverso la natura, madre ancestrale che ha il potere di guarire.

Acquista il libro

L’ho scritto per me, come un dialogo con le mie parti più profonde, senza pensare che sarebbe mai stato letto da altri. La scrittura è stata uno strumento per identificare schemi di pensiero, chiarire aspirazioni, celebrare risorse e dare voce a simboli che abitano il mio mondo interiore.

Eppure, proprio in questo processo così intimo, ho percepito un’eco universale. La storia, intrisa di simbolismi e immagini, non è la mia storia in senso stretto, ma è anche la mia storia.

È un racconto proiettivo del mondo interiore, un mosaico di emozioni, riflessioni e intuizioni che, se condiviso, può ispirare chiunque senta il bisogno di intraprendere un viaggio simile. Pubblicarlo è stato un atto di coraggio, una celebrazione del percorso fatto. È un invito al dialogo, alla connessione autentica e alla scoperta di sé attraverso il potere trasformativo della scrittura e della natura.

Non è la mia storia, eppure è la mia storia. Forse, leggendo, potrebbe diventare anche un po’ la tua.

Playlist di sottofondo

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